elly-esse

il conto, prego.
conto le stampelle.
contro terra e contro tutti.
torno all'origine.

se c'hai un'anima e ti viene strappata
il rumore è del velcro. come le scarpe, da piccina.
ho troppo in testa e nel fegato per pretendere
da queste parole, lascio fluire, fluire.

sono tornati con una divisa, stavolta.
tutti agghindati, fanno tenerezza.
in guerra le uniformi del nemico
sono brutte e basta.
magari no ma non è concesso.
chiederselo.

sono tornati, dicevo,
con una divisa. sembrano
marinaretti o un cazzo di uragano.
le colonie di formiche mettono in ansia, ma meno.
sono tornati professionali e sicuri di sé-
arrivano in pulmini da otto,
ormai è una routine.
non si parlano nemmeno più.
silenti operai di ciò che mi spetta.
conoscono la divisione del lavoro.
ci sono gli ingegneri con l'elmetto,
i geometri col metro, e gli scavatori veri.

niente denti affilati, o sangue. un sorriso.
complicità.
l'ultima scena di kill bill.
accetto. fate pure.
se c'è collaborazione
il lavoro finisce più in fretta,
e solo di questo ho bisogno.
alla fine di sto giro metto un gettone
nell'autolavaggio e mi infilo tra le pale.
lavami via, lavami via lo sconcio,
il sapore del torto,
la menzogna voluta o noluta.
lascia di me solo le poche certezze
che porto nello zaino.
la forza di baciare il mio anello
e fare spallucce.
nel nome di dio.

solo ora vedo e capisco.
che dio non serve a spiegare la morte,
ma a sopportare le ingiustizie.
solo ora vedo e capisco
l'errore più grande.
solo ora vedo e capisco
l'ironia della sorte e della morte,
che insegnano.
solo ora vedo e capisco
che devo accettare la tua
e pensare a me.
solo ora vedo e capisco,
solo ora, vedo e cappio.

che tra qualche minuto barra giorno
i cricetini, sudati come muratori
in un film porno, prenderanno
di nuovo tutte le loro cose,
mi saluteranno con un cenno del capo
aspettando il mio sofferto "arrivederci",
rassegnato, se ne andranno sui loro pulmini
da otto e sarò di nuovo io,
per sempre io.

e.

for those of you who didn't know, I'm in chicago for a week to help out with the last days of obama's campaign. I had to come from italy to live this with my own two eyes.

per raccontare la mia esperienza al quartier generale di obama ho creato un blog, se dovesse interessare a qualcuno sapere che aria tira qui a chicago, qui negli USA:

una settimana con obama - IL BLOG

elly

22⎮07⎮04

in fondo meglio lasciare tutto così.
che questa maschera, bugia d'amore,
mi serva a rendere più forte la stupida corteccia.
e con i nomi che mi hai dato disegnerò infinite costellazioni,
congiungerò i punti medi di tutti i desideri e al centro ci sei tu.
ma proprio come un triangolo, scissa tra ciò che tengo per gli altri,
ciò che tengo per te, e per me, sono infinitamente costretta
a toccare i vertici, non il centro. è matematico.
sei dentro di me, ma non ti potrò avere mai.

26⎮07⎮04

ho ancora il tuo sapore sulle mani. la tua mano sul cuore.
la sensazione che le tue labbra sanno.
e come un cucciolo che cerca mamma,
io disperatamente tento di trovare sul mio corpo
il posto che più sa di te.
ogni posto è scomodo se tu non sei con me.
e come un cucciolo amo,
mi lascio coccolare dal bisogno che ho di te, che accetto.
e come un cucciolo, infine, rido e piango,
non contengo un'emozione,
non nascondo il turbamento.
è così che si comporta il cuore,
quando sconvolto da una tale emozione.

e così, inaspettatamente, ti ho avuto.
un minuto prima piangevo la mia disperazione
e un minuto dopo consolavo il mio corpo,
stanco da una giornata di intenso,
tra le tue braccia, nelle tue,
tra le tue mani, nelle mie, ti amo.

che dolcezza che stordisce, fulmine a ciel sereno.
da dove l'hai tirata fuori? lasciami credere,
fosse solo per un attimo, che sia solo per me.
dono segreto tesoro luce e tempesta
quel sorriso quegli occhi nel buio una sola luce, quando c'è,
quello sguardo che m'indaga e mi chiede che succede?
perché amo? perché ami?
di tanto splendore nemmeno coscienza.
sei angelo e stella e cielo. tutto.

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ero giovane.
è passato tanto tempo.
c'è chi sostiene inadeguata
ogni lacrima che ancora verso.

eppure io vivo, e amo.
provo emozioni, incrocio persone nuove e stupende.
e non mi privo di niente.
e vivo tutto al meglio
perché altrimenti non sarei in grado.

quindi quelle poche lacrime che ancora cadono,
io ne sono fiera.
perché dopo gli immensi che son passati in mezzo,
la trovo una cosa grande. epica.
degna di noi.

e.

„ehi baby, ci rivediamo"
è una voce che conosco.
„allora siete tornati"
„beh direi di sì"
„che piacere..."
mi accendo l'ennesima.
„non ti siamo mancati neanche un po'?"
soffoco una risata, mi volto dall'altra parte.
„un po' sì, dai."
in bocca ancora il sapore di tutta la bile che ho sputato.
brucia.
sono proprio loro. con gli occhi frizzanti e tanta voglia di fare, loro.
i cricetini.
saranno una decina. l'ultima volta avevano dei cucchiaini,
ma stasera hanno solo dei rastrelli
ed i più fortunati un trapano.
sorrido con un lato della bocca, uno solo. uno basta.
„ma voi in pensione non ci andate mai?"
nessuna risposta.
ma li sento respirare.
in quel modo che è solo di chi, in fondo in fondo,
non ama il proprio lavoro.
„beh, fate quel che dovete."

e mentre cominciano a scavarle dentro,
come da copione,
riesce solo a sorridere, piangendo.
grata di che, non lo  sa nemmeno lei.
ma sinceramente grata.
ché ora riesce solo a pensare, e sorprendersi,
che in tutto questo neanche per un secondo,
per un solo istante,
le è passato per la testa
che allora è meglio non amare.

testarda agli estremi del reato,
così profondamente io.
stasera l'ho scoperto.
ho bisogno che me lo dica dio.
ma intanto questo mi basterà.
testa alta e due pacche sul cuore.

e.

gli porto un fiore col pensiero, come sempre.
a lui cui devo tanto, e nemmeno lo sa.

elly